RiceUp | Il riso cerca il marchio e parte da Mortara

13/07/2017
Il riso cerca il marchio e parte da Mortara

Il riso cerca il marchio e parte da Mortara
Parte da Mortara la battaglia per il riconoscimento del riso Igp Valle del Po. E il padrino di battesimo sarà d’eccezione: l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava. Domani (giovedì), alle 21, l’auditorium Città di Mortara di viale Dante darà il benvenuto ai 160 risicoltori di Lomellina, Pavese e Milanese che formano il gruppo “Rice Up”, per ora attivo solo sul servizio di messaggistica WhatsApp e sui network sociali Facebook e Twitter. All’auditorium, oltre a Fava, saranno presenti Andrea Desana, coordinatore del primo progetto Valle del Po lanciato nel 2007, il vercellese Piero Actis, uno dei coordinatori del movimento “ildazioètratto”, e Anna Maria Callegarin, esperta nel campo delle certificazioni dei prodotti di qualità Dop. Paolo Ghisoni, residente a Belgioioso, è mediatore specializzato in risoni, risi e derivati.«Dai miei clienti - commenta Ghisoni - è partita la richiesta di trovare insieme un rimedio concreto alla crisi che ha investito la risicoltura italiana con un consistente e duraturo crollo dei prezzi, che ha colpito in modo particolare le zone di coltivazione delle più pregiate varietà da risotto. Ci appare ormai chiaro che la nostra risicoltura potrà essere salvata soltanto valorizzandola a livello internazionale: credo che ciò possa essere realizzato attribuendo ai nostri risi il marchio di origine europeo Indicazione geografica protetta. Per raggiungere lo scopo nei tempi più brevi possibili, intendiamo valutare la possibilità di riattivare il Comitato promotore dell’Igp Valle del Po, il cui atto costitutivo risale al 2005». Così domani a Mortara ci saranno decine di risicoltori, gli attori della filiera e in particolare i firmatari dell’atto costitutivo del primo Comitato promotore. «Interverrà Gianni Fava, che conosce il progetto e ha subito dimostrato il proprio appoggio - aggiunge Ghisoni - mentre dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, sarà letto un comunicato. Il primo progetto di promozione era naufragato per vari motivi, ma da qui noi siamo ripartiti e, con l'aiuto di alcuni ideatori di quel progetto, stiamo cercando di rimettere in moto un meccanismo che possa arrivare a riconoscere un’Indicazione geografica protetta per le province risicole di Lombardia e Piemonte». Il marchio d’origine è attribuito dall'Unione Europea, attraverso le singole Regioni, a quei prodotti agricoli e alimentari per cui una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipendono dall'origine geografica e la cui produzione, trasformazione o elaborazione avviene in una determinata area geografica. Per ottenere l’Igp, quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area ed è proprio questo il caso del riso, di cui la Lomellina e il Pavese sono le prime zone d’Europa con 83mila ettari. L’intenzione di Ghisoni è di coinvolgere anche i risicoltori di Vercelli e di Novara per rappresentare il meglio della risicoltura europea. Leggi l'articolo